Fermare i tumori attraverso un sorta di interruttore. L’ultima scoperta realizzata da un team di esperti dell’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem) di Napoli potrebbe aprire strade del tutto nuove alla lotta al cancro. Secondo gli esperti, infatti, il tumore è dotato di un meccanismo in grado di consentirne lo spegnimento istantaneo. A spiegarne il funzionamento è Andrea Ballabio, autore della ricerca. “E’ una storia che parte da lontano – spiega l’esperto – e in particolare dal nostro interesse per quegli organelli cellulari chiamati lisosomi che sono coinvolti in un ampio gruppo di malattie genetiche rare, quelle da accumulo lisosomiale appunto. In queste gravi patologie – continua il ricercatore – a causa di un difetto genetico, i lisosomi non svolgono a dovere il loro compito, ovvero quello di neutralizzare, grazie al loro ampio corredo di enzimi, le sostanze di scarto: il risultato è che queste sostanze si accumulano nelle cellule, danneggiandole irreversibilmente. Studiando il funzionamento dei lisosomi abbiamo però scoperto che questi organi non sono dei semplici “spazzini”, ma dei fini regolatori del nostro metabolismo”.
Lo studio ha rivelato come i lisosomi funzionino come dei termovalorizzatori, attraverso la degradazione delle molecole già utilizzate e ormai inutili per ricavarne energia. Si tratta di un processo molto utile all’organismo in assenza di nutrienti e come risposta ad un’attività fisica prolungato. In pratica, in assenza di risorse, il corpo utilizza le riserve di energia mentre, in presenza di cibo, invece, il processo viene silenziato. La ricerca ha dimostrato che nel caso in cui questo meccanismo si fermi, la crescita del tumore viene promossa. Bloccando il processo, viceversa, si ferma la crescita del tumore.