La quantità di acqua presente nel sottosuolo terrestre è pari a quella degli oceani. E’ l’ultima scoperta dell’Università di Bayreuth in Germania che ha incrociato diverse informazioni confermando alcune ricerche del passato. Lo studio si è basato su alcuni esperimenti in laboratorio realizzati su un campione di rocce simulando la composizione della zona di transizione, una particolare area che separa il mantello superiore da quello inferiore, ad una profondità tra i 410 e i 660 chilometri. Naturalmente in queste particolari condizioni l’acqua non si troverebbe allo stato liquido, ma in forma di ioni e contenuta nei cristalli di ringwoodite, uno dei minerali più abbondanti del mantello terrestre.
Le ricerche del passato avevano già individuato la presenza di acqua in frammenti rocciosi nel mantello terrestre, ma oggi questo studio ne definisce la quantità. Attraverso le rivelazioni sismiche e geofisiche, gli esperti hanno scoperto come nello strato intermedio la viscosità sarebbe notevolmente inferiore rispetto al mantello inferiore e superiore, una caratteristica che rende le rocce più lente e liquide rispetto a quelle vicine. Secondo le prime ipotesi l’acqua della zona di transizione si sarebbe formata nelle profondità del pianeta, senza il contributo di meteore o comete.