Siamo vicini ad un’estinzione di massa? è l’allarme lanciato da un team dell’università del Minnesota coordinato da David Tilman che ha studiato il progressivo aumento della popolazione in correlazione alla riduzione degli habitat di molte specie di animali e di mammiferi. E’ emerso che, come riportato in uno speciale sulla biodiversità pubblicato su Nature, entro mezzo secolo la popolazione potrebbe crescere a tal punto da minacciare molte specie, in seguito alla necessità di recuperare un quantitativo sempre crescente di risorse. Gli habitat di moltissime specie di uccelli ma anche di mammiferi, potrebbero dunque essere messi a rischio e addirittura scomparire, portando alla scomparsa anche delle specie che vi abitano. La caccia, rilevano gli esperti, metterà in pericolo fino al 50% degli uccelli ma anche una grande percentuale di mammiferi mentre il riscaldamento globale sta decimando le barriere coralline; inoltre la ridotta produzione di legno sta portando alla perdita di numerose specie di alberi nelle foreste.
Non è però troppo tardi per arrivare ad un’inversione di tendenza e fermare il rischio di un’estinzione di massa: secondo lo studio incrementare gli sforzi verso un’agricoltura sostenibile, proteggere il suolo e ridurre la cementificiazione potrebbero preservare la maggior parte dell’attuale biodiversità; inoltre per garantire un futuro alle barriere coralline, pur non riuscendo più a farle tornare com’erano, è necessario intervenire subito con un percorso ad hoc che sia lungimirante ed efficace. Perchè, ricordano gli esperti, investire nella protezione delle specie può fornire importanti vantaggi economici oltre a ridurre la perdita della biodiversità che, come è stato stimato, ha un valore economico dieci volte superiore rispetto a quanto speso da tutti i paesi del mondo per conservare le specie.