Che gli oceani e la storia della Terra fossero in stretta correlazione lo si sapeva già. Ma grazie ad una ricerca condotta dalle università svizzere di Losanna e Ginevra, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Geology, è stato possibile conoscere ulteriori dettagli in merito a come i livelli degli oceani, ovvero l’innalzamento e l’abbassamenti del livello dell’acqua, siano legati al susseguirsi delle diverse ere geologiche, andando a scandire la storia del nostro pianeta come un metronomo. Analizzando le rocce dei Pirenei meridionali ed i loro strati è infatti emerso come ogni strato vada a ‘raccontare’ una precisa condizione climatica e geologica del passato. La successione di strati di rocce formatesi nell’Eocene, ovvero 50 milioni di anni fa, è caratterizzata da sedimenti depositati in seguito a vere e proprie valanghe di ghiaia e sabbia trasportate dai fiumi. Come sottolineato da Sébastien Castelltort dell’università di Ginevra, tra gli autori della ricerca, gli scienziati hanno notato che i depositi si sono formati periodicamente a distanza di circa un milione di anni l’uno dall’altro. La scoperta è stata effettuata anlizzando il rapporto tra gli isotopi del carbono, ovvero le varianti del medesimo elemento con pesi atomici differenti calcolando così quale fosse la quantità di materia organica presente nei sedimenti.
Louis Honegger, dell’università di Ginevra ha spiegato: “Abbiamo raccolto un campione di rocce ogni 10 metri per misurare il rapporto tra il carbonio 13 e il carbonio 12″. Il risultato? quando il livello del mare è alto il rapporto tra gli isotopi è maggiore mentre quando è basso i fiumi erodono i letti per adeguare il livello della foce trasportando così una maggior quantità di sedimenti che vengono depositati sulle pendici dei continenti; qusto spiega come i cicli di sedimenti siano prodotti dall’innalzamento e abbassamento del livello del mare.