Una pioggia, dapprima simile ad una foschia, che con il tempo si trasformò in violenti acquazzoni avrebbe modellato la superficie di Marte, compresi i crateri, milioni di anni fa. A rivelarlo è una ricerca pubblicata dalla Smithsonian Institution e dalla Johns Hopkins University. Secondo gli esperti l‘atmosfera del pianeta rosso avrebbe subito diversi cambiamenti con ricadute significative sulle caratteristiche delle piogge. Le valli di Marte mostrano tracce evidenti dell’antica acqua piovuta dal cielo con caratteristiche del tutto simili a quelle della Terra.
Durante la sua formazione, risalente a quattro miliardi e mezzo di anni fa, l’involucro di gas era più consistente e con una pressione pari 4 bar. Una caratteristica che ha portato a gocce di dimensioni davvero minime, pari a 3 millimetri; insomma una nebbia più che una pioggia. Con il passare del tempo, però, l’atmosfera avrebbe diminuito radicalmente la pressione fino 1,5 bar. Una trasformazione radicale che ha potato a precipitazioni molto intense e gocce ampie ben 7,3 millimetri. Ed è proprio in questa particolare fase che il paesaggio di Marte sarebbe stato modellato dall’acqua. La ricerca è indispensabile per comprendere il passato del pianeta rosso e l’azione erosiva degli agenti atmosferici.