Comprare una bottiglia di vino e lasciarla invecchiare in casa non è una buona idea. A rivelare una notizia, non del tutto sconosciuta agli esperti, è Panagiotis Arapitsas, un ricercatore della fondazione Edmund Mach. Nel corso della kermesse Food and Science di Mantova, l’esperto ha reso noto i risultati di una ricerca realizzata nel 2014. Secondo lo studio l’età del vino, lasciato ad invecchiare in casa, è pari al quadruplo del vino tenuto in cantina. Alla maggiore velocità di invecchiamento si aggiunge anche la qualità della bevanda che, in casa, peggiora notevolmente.
Lo studioso ha tenuto per due anni duecento bottiglie di Sangiovese ad una temperatura tra i 15 e i 17 gradi ed un’umidità al 70%, all’interno della cantina del centro di ricerca mentre altre duecento bottiglie sono state conservate ad una temperatura tra i 20 e i 27 gradi, così da riprodurre le condizioni domestiche. Al termine dell’esperimento il vino tenuto in casa era caratterizzato da una tonalità più chiara e un odore molto simile a quello del cavolfiore, un fenomeno direttamente correlato alla formazione dei composti prodotti dall’unione di tannini e dell’anidride solforosa. Lo stesso esperimento è stato condotto con tre bottiglie di vino trasparenti: una esposta per due giorni al sole, una ad una lampada ed un’altra al buio. L’odore di cavolo, ovvero di zolfo, ha permesso di riconoscere subito la bevanda messa peggio. Al margine della dimostrazione, il ricercatore greco ha innanzitutto sconsigliato di acquistare bottiglie di vino trasparenti visto che la luce ed i raggi solari portano a reazioni chimiche che ne peggiorano la qualità fin dai primi giorni. Stesso discorso riguarda la conservazione: meglio lasciare che siano le cantina specializzate a far invecchiare il vino.
http://www.nationalgeographic.it/food/2017/05/07/news/il_vino_in_casa_invecchia_male-3519329/