I resti di una delle più antiche balene mai esistite sono stati scoperti in Perù, nel sottosuolo del deserto costiero che un tempo era sommerso da un antichissimo oceano. I fossili della balena risalgono a ben 36 milioni di anni fa e sono stati portati alla luce da un team di ricerca internazionale composto da paleontologi e da geologi dell’Università di Pisa e di Camerino e dai ricercatori dei musei di storia naturale di Parigi, Bruxelles e Lima.
L’animale è stato ribattezzato Mystacodon selenesis e rappresenta un cetaceo dalle peculiarità radicalmente differenti rispetto alle balene che possiamo ammirare, oggi, nei nostri oceani. Particolari caratteristiche, come delle piccole zampe e denti molto grandi differenziano non poco l’antichissima balena. Il cetaceo, più piccolo delle attuali balene, era in grado di catturare le prede aspirandole dai fondali sabbiosi. Si tratta di una scoperta dovuta all’analisi dei denti che risultano molto usurati per il contatto continuo continuo con la sabbia. La Mystacodon selenesis servirà agli esperti per risalire all’evoluzione dei due principali gruppi di cetacei che popolano ora i mari di tutto il mondo: gli odontoceti, ovvero i delfini, le orche ed i capodogli ed i misticeti come le balene.