La vita fuori dalla Terra? Potrebbe essere ospitata solo da una piccola manciata di pianeti. Almeno secondo l’astronomo Raffaele Gratton dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf)-Osservatorio di Padova il quale, in occasione della conferenza, organizzata all’Accademia dei Lincei e dedicata ai pianeti abitabili è intervenuto per sottolineare che tra circa venti candidati, solo cinque pianeti potrebbero essere potenzialmente in grado di ospitare la vita. Le stelle attorno ai quali orbitano sono Proxima Centauri, la meno distante dal Sole e, ubicate ad una distanza compresa tra 4 e 40 anni luce, Trappist-1 e LHS1140. “Queste stelle – ha dichiarato l’astronomo – hanno pianeti o addirittura più di uno, sulla cui superficie vi potrebbero essere condizioni adatte alla formazione della vita”. Gli astronomi sono intenzionati ad approfondire la conoscenza delle atmosfere di questi pianeti perchè, ha ricordato Gratton, “per ospitare forme di vita, la loro atmosfera dovrebbe contenere ossigeno, vapore acqueo e ozono, più altri gas come metano e anidride carbonica“.
Tra i pianeti abitabili ve ne sono tre dei sette ospitati attorno alla stella Trappist-1, che si trova a 40 anni luce di distanza. Sono infatti ubicati nella regione nota come zona abitabile, caratterizzata da temperature tali da consentire l’esistenza dell’acqua liquida. Il pianeta più interessante, secondo l’astronomo è LHS 1140b in quanto la sua stella “è più brillante di Trappist 1 e questo ci permette di studiarlo meglio mentre passa davanti al disco del suo astro”. Per quanto riguarda Proxima b, pur essendo il più vicino alla Terra è difficile osservarlo mentre eclissa la sua stella. Occorrerà mettere in campo altre tecniche come “l’osservazione diretta combinata ad altre che puntano a studiare la luce della stella per cercare quella riflessa dal pianeta“, per cercare, attraverso l’interpretazione del segnale, di ricevere informazioni sulla composizione del’atmosfera del pianeta.