Scoperta di grande importanza quella effettuata dal team del Goddard Space Flight Center della Nasa coordinato da Hannah Wakeford, che ha osservato nel dettaglio l’atmosfera di un pianeta esterno al sistema solare ma dalle caratteristiche molto simili a quelle di Nettuno, accertando la presenza di acqua. Stando ai risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista Science, gli esperti hanno analizzato l’atmosfera, prima volta che ciò avviene per un esopianeta di così ridotte dimensioni, molto simili a quelle di Nettuno, pur essendo più caldo di temperatura: il pianeta in questione è stato chiamato HAT-P-26b e viene definito dagli astronomi un ‘Nettuno caldo’, ubicato ad una distanza di 430 anni luce dalla Terra ed orbitante ad una distanza inferiore dalla sua stella rispetto al suo corrispettivo ghiacciato.
Nella fattispecie sono stati sfruttati i dati ottenuti in seguito al passaggio davanti al suo sole del pianeta, effettuando una serie di osservazioni con i telescopi spaziali Spitzer e Hubble della Nasa: “Gli astronomi hanno appena iniziato ad investigare le atmosfere degli esopianeti delle dimensioni di Nettuno, e abbiamo gia’ trovato un esempio che contrasta con il modello del nostro Sistema Solare”, ha dichiarato Wakeford. Il team ha scoperto che l’atmosfera primitiva del pianeta è composta quasi esclusivamente da idrogeno ed elio e contiene acqua; gli scienziati hanno dedotto che il pianeta potrebbe essere nato più vicino alla sua stella e che l’involucro gassoso si sia formato piuttosto tardi, nel cotesto del proceso di formazione dell’esopianeta, con una composizione chimica di pianeta ed atmosfera che risulta di fatto più simile a quella di Giove piuttosto che a quella di Nettuno. La scoperta permetterà di approfondire e migliorare le attuali teorie riguardanti la formazioni dei pianeti, ma anche meglio comprendere come ha avuto origine il nostro sistema solare.