Si contano già tre vittime in Congo, a causa del diffondersi di un’epidemia di Ebola in alcune aree della Repubblica Democratica. Il focolare del virus, che ha cominciato la sua diffusione intorno al 22 aprile, è stato localizzato nella provincia Bas-Uele, nei pressi del confine con la Repubblica Centrafricana e anche l’Oms ha ufficialmente confermato che l’Ebola è tornato in Congo a tre anni di distanza dall’ultima epidemia, risalente al 2014, che provocò la morte di 49 persone ma che venne rapidamente contenuta. Sia l’Organizzazione Mondiale della Sanità che il Ministero della Salute del Paese hanno confermato che almeno tre persone sono morte dopo aver contratto il virus della malattia nella zona nordorientale del Paese. Oly Ilunga, Ministro della Sanità, ha invitato la popolazione a non farsi prendere dal panico; le autorità, ha sottolineato, “prenderanno tutte le misure necessarie per rispondere in tempi rapidi e con efficacia a questa nuova epidemia del virus dell’Ebola“.
La preoccupazione però cresce di ora in ora: la paura è legata al fatto che il virus riesca a diffondersi rapidamente e che la situazione possa sfuggire di mano. L’Oms sta lavorando in stretta collaborazione con le autorità congolesi; l’obiettivo, hanno dichiarato, è quello di “favorire il dispiegamento dei dispositivi di protezione e del personale sul terreno per rafforzare il monitoraggio epidemiologico e riuscire a controllare molto rapidamente l’epidemia”.