La crosta terrestre non è il solo prodotto delle eruzioni vulcaniche, come si credeva in precedenza, ma è anche ”piovuta dal cielo”. A rivelarlo è una ricerca della McGill University di Montreal e pubblicata sulle pagine dell’Earth and Planetary Science Letters. Studiando le caratteristiche chimiche dello strato più esterno del nostro pianeta, il gruppo di studio canadese ha scoperto numerosi componenti chimici non compatibili con le eruzioni vulcaniche, ma con un processo di condensazione prodotto in atmosfera in un passato riconducibile a 4,5 miliardi di anni fa.
Secondo la ricostruzione degli esperti gran parte dei minerali della crosta sarebbero stati prodotti dalla caduta dei minerali raffreddatisi e dissoltisi in atmosfera a seguito dell’impatto tra il nostro pianeta e l’embrione planetario Theia. Un evento disastroso che portò alla fusione delle rocce superficiali che, appena risalite in atmosfera, sarebbero successivamente ricadute ”come una pioggia”. Il fenomeno è stato ricostruito attraverso una simulazione durante la quale è stato surriscaldato un miscuglio di acqua ed un composto a base di silice successivamente inserito in un contenitore a pressione ed ad una temperatura di 727 gradi. Il tutto per riprodurre le estreme condizioni della Terra primordiale. Tale processo, secondo gli esperti, avrebbe creato le condizioni adatte per la formazione della vita.