La sonda Juno, in questi giorni in orbita intorno a Giove, ci ha mostrato lo spaccato di un pianeta che si discosta non poco dalle nostre aspettative. Sono davvero tante le caratteristiche che il gigante gassoso ha mostrato agli occhi della Juno Cam e dei vari strumenti di rilevazione. Tra i vortici che spirano sul pianeta, la sonda ha rivelato uno spesso strato di ammoniaca posizionato lungo la fascia equatoriale. La sostanza, del tutto assente nel resto dell’atmosfera, si espande in profondità fino a 300 chilometri al di sotto delle nubi.
Ma sono le profondità di Giove a stupire gli esperti. Se fino a poche settimane fa era convinzione comune che il pianeta fosse avvolto da uno strato di idrogeno con piogge di elio posizionato su uno strato di idrogeno metallico ed infine un nucleo di solido, ora alla luce dei dati, sembra che i vari strati si succedano con una significativa disomogeneità. Il nucleo, inoltre, sembra essere di natura fluida. Insomma molte ipotesi del passato hanno trovato una secca smentita dai dati prodotti della sonda Juno rivelando un gigante gassoso diverso dalle aspettative. E non finisce qui: il 19 maggio la sonda analizzerà la grande macchia rossa, l’imponente vortice che da secoli sconvolge l’atmosfera del pianeta con nuove possibili sorprese.