Le condizioni ambientali su Marte sono proibitive per gli uomini, ma non per le campanule. A rivelarlo è una ricerca condotta dal biologo dell’Istituto Nazionale di Ricerca Agronomica francese David Tepfer e da Sydney Leach, un fisico dell’Osservatorio di Parigi. In pratica, secondo gli esperti, i semi di questi fiori sarebbero capaci di resistere alle radiazioni ultraviolette dei viaggi interplanetari. Tutto ciò sarebbe possibile grazie ad una massiccia quantità di antiossidanti in grado da fungere da ”scudo”. Ma è la scienza, ancora una volta, a tentare di copiare la natura. Gli studiosi, infatti, ritengono di poter realizzare degli integratori per astronauti e animali in grado di proteggere il corpo nei viaggi spaziali.
Gli studiosi hanno esposto a quantità crescenti di raggi ultravioletti diversi tipologie di semi, tra cui quelli del tabacco, Arabidopsis, oltre alle campanule, già conosciuti per la notevole capacità di sopravvivere nel terreno anche per oltre cinquantanni. I risultati hanno confermato l’estrema resistenza delle campanule che sono state in grado di germogliare anche dopo la massiccio irradiazione dei raggi Uv, superiore a sei milioni di volte quella utilizzata dagli esperti per rendere l’acqua sterile. Il ”segreto” del successo è il rivestimento di flavonoidi, una potente sostanza antiossidante, che consente ai semi di resistere a condizioni così estreme.