Era il tre maggio del 1375 avanti Cristo quando il cielo si oscurò ad Ugarit, antichissima città siriana all’epoca controllata dai Babilonesi. Era un’eclissi solare, la prima documentata nella storia, descritta negli astrologi dell’epoca in una serie di tavolette di argilla. La conoscenza e l’interesse degli antichi Babilonesi dei movimenti astrali è un elemento che ha sempre contraddistinto l’antico popolo. Gli antichi astrologi conoscevano alla perfezione i movimenti di Mercurio, Venere, del Sole e della Luna. Una lunga e meticolosa opera di trascrizione delle eclissi consentì agli esperti di prevedere i vari eventi anche negli anni successivi, mostrando una precisione che oggi appare davvero stupefacente.
La prima eclissi del 1375 a.C. fu dunque essenziale perché aprì la strada, agli antichi popoli della Mesopotamia, per la previsione degli eventi successivi. Furono i Caldei a calcolare con precisione il succedersi delle eclissi attraverso il celebre Ciclo di Saros, un sistema di previsione che si basava sui movimenti dei corpi celesti calcolando il succedersi delle eclissi ogni 18 anni. Gli antichi si accorsero che la Luna, il Sole e la Terra si trovano nella stessa condizione ciclicamente, dunque una volta registrata un’eclissi solare, sia parziale che totale, quella successiva, nella stessa area geografica, si sarebbe verificata dopo 6.585 giorni.