Un lungo filamento magnetico sul Sole è esploso il 30 aprile scorso liberando verso la Terra una notevole quantità di massa coronale. A renderlo noto è il NOAA (National Oceanic and Atmospheric) l’istituto americano che si occupa di meteorologia e monitoraggio dell’attività solare. Le possibilità che sul nostro pianeta si scateni una tempesta magnetica, a seguito dell’impatto delle particelle provenienti da Sole con l’atmosfera terrestre, sono, secondo gli esperti del 40%.
Possibili problemi potrebbero essere registrati per la comunicazione satellitare, anche se saranno le aurore nell’emisfero meridionale a rappresentare l’effetto più probabile della deflagrazione del filamento magnetico del Sole. Le condizioni sono ideali per uno spettacolo da brividi grazie ai cieli particolarmente oscuri della stagione autunnale che renderanno il fenomeno molto più visibile. Le particelle cariche giungeranno sul nostro pianeta nella giornata di oggi e saranno in contatto con il campo magnetico terrestre per diverse ore. I filamenti sono getti di gas con temperature minori rispetto al plasma sottostante che si sollevano dai campi magnetici del Sole. Si tratta di formazioni molto instabili e che possono persistere nella medesima posizione anche per alcuni mesi.