E’ trascorso oltre un secolo dalla prima osservazione delle cascate di sangue in Antartide, dei particolari flussi di acqua rossa che si gettano nell’oceano sgorgando dai ghiacci del Polo Sud. Tante le ipotesi avanzate in questi lunghi decenni: l’ultima in particolare, aveva ipotizzato la presenza di alghe ”coloranti”. Ma sono stati gli esperti dell’University of Alaska Fairbanks e del Colorado College a chiarire il fenomeno. In pratica si tratterebbe di un lago salato sotterraneo, esistente da milioni di anni e contenente una significativa quantità di ferro. Ed è questa sostanza che, ossidandosi a contatto con l’aria, a colorare le cascate di rosso sangue.
Le ricerche degli esperti hanno visto l’utilizzo di un particolare strumento, il RES (radio-eco sounding) ed ha portato alla scoperta di una notevole quantità di acqua che scorre da milioni di anni al di sotto dell’Antartide in un ciclo che ne impedisce il congelamento. L’altra concentrazione di sali ha ”grattato” il ferro dalle rocce su cui poggia il bacino trasportandolo a galla lungo un percorso di circa 300 metri. L’antichissima origine del lago consentirà agli esperti di studiare le caratteristiche dei microbi indagando sulle condizioni che hanno portato allo sviluppo della vita sulla Terra.