Le aurore hanno da sempre incuriosito molti appassionati, ne sono prova le numerose ricerche condotte sulle aurore di Giove e Saturno. Meno note invece, sono quelle di Urano, che fanno il loro “esordio” nel 2011, riprese per la prima volta dal telescopio spaziale Hubble, e successivamente oggetto di studio da parte degli scienziati l’anno successivo e nel 2014, grazie allo Space Telescope Imaging Spectrograph (STIS), uno strumento in dotazione di Hubble.
Le aurore sono fenomeni caratterizzati da flussi di particelle provenienti da varie fonti come il vulcanismo sui satelliti dei pianeti. Grazie ai campi magnetici, i flussi vengono catturati e incanalati presso l’alta atmosfera, dove a contatto con particelle gassose come l’azoto, danno luogo a giochi di luce di grande effetto. Le onde d’urto interplanetarie create da due eruzioni di vento solare in direzione di Urano, sono state individuate dagli studiosi, e grazie all’intervento del telescopio Hubble, si è potuto scoprire le aurore più spettacolari e intense del pianeta, nonché la riscoperta dei poli magnetici, individuati con precisione l’ultima volta nel lontano 1986 con la sonda Voyager 2.
Fonte: https://www.accademiadellestelle.org/aurore-aliene-su-urano/