Il sogno della vita extraterrestre su Trappist – 1 si scontra con l’amara realtà: le possibilità che sui pianeti orbitanti intorno alla nana rossa ci siano le condizioni adatte sono davvero basse. A rivelarlo è una ricerca dell’Università del Colorado che, attraverso una serie di calcoli, ha ipotizzato i diversi scenari che potrebbero caratterizzare i pianeti della piccola stella. Attraverso un modello climatico, gli esperti hanno scoperto come solo uno dei pianeti del sistema possa ospitare effettivamente acqua sotto forma liquida: Trappist-e. Trappist-d, invece, ovvero il pianeta immediatamente più interno, sarebbe un deserto caldo ed inospitale mentre il corpo celeste più esterno, Trappist f una palla di ghiaccio, per non parlare dei corpi celesti ancora più lontani o vicini alla stella.
Ma è il risultato di una ricerca realizzata da un team di scienziati ungheresi a mostrare uno scenario ancora peggiore. Gli esperti hanno analizzati i dati fotometrici del Telescopio Kepler scoprendo come la stella sia alquanto instabile e protagonista di ricorrenti getti di plasma, alcuni dei quali diretti inevitabilmente verso i pianeti. Sono ben 42 i flare rilevati in ottanta giorni, getti di energia continui e dalla potenza equivalente a diverse bombe atomiche. Si tratta di fenomeni violentissimi ed in grado di devastare i pianeti, anche se dotati di atmosfera.