Sono tanti i simboli nascosti nella pittura rinascimentale italiani e spesso inseriti anche Michelangelo. L’artista aveva dimostrato da sempre un significativo interesse per l’anatomia umana, tanto da sezionare i cadaveri. Un’abitudine che garantì al Buonarroti una conoscenza del corpo umano davvero fuori dalla norma per l’epoca. E i risultati si notano in alcuni suoi affreschi. Secondo una ricerca realizzata dall’Università Federale di Scienze della Salute di Porto Alegre e pubblicata sulle pagine della rivista Clinical Anatomy, Michelangelo avrebbe lasciato negli affreschi della Cappella Sistina e nelle decorazioni nella Sagrestia Nuova della basilica di San Lorenzo a Firenze, dei particolari simboli anatomici.
Tre raffigurazioni collocate ai lati della tomba di Giuliano e Lorenzo de Medici, in particolare, hanno attirato l’attenzione degli esperti. Si tratta di crani cornuti di bovino e ariete, delle sfere collegate da alcune corde ed una conchiglia. Secondo gli studiosi si tratterebbe dell’utero femminile e delle tube di Falloppio. L’intento dell’artista, secondo gli studiosi, sarebbe di rappresentare, attraverso questi simboli, la rinascita e la capacità di rigenerazione della vita oltre la morte.