Una foto ripresa dal satellite della NASA Aqua-Modis mostra una vasta area del Mare Arabico invasa da un fitto manto di colore verde. E’ un’invasione di fitoplancton, un fenomeno comune in determinati periodi dell’anno, ma che ha raggiunto, nell’ultimo periodo, delle proporzioni inimmaginabili. Vaste chiazze puzzolenti sono state segnalate, intanto, anche dai biologi marini, allarmati dalle potenziali conseguenze per i pesci. Se dall’alto le alghe dinoflagellate, appartenenti alla specie Noctiluca scintillans, mostrano un suggestivo effetto, grazie alla bioluminescenza notturna, durante la fase di decomposizione, infatti, disperdono notevoli quantità di ammoniaca che stravolgono la composizione dell’acqua.
Si tratta di una sostanza in grado di uccidere i pesci, ma anche le tartarughe marine. Ed i danni sulla fauna marina ricadono, naturalmente, sulle attività ittiche locali oltre al turismo. Se fino a pochi anni fa il fenomeno della fioritura di fitoplancton era piuttosto raro, oggi non si contano i casi segnalati in tutto il mondo. Una delle possibili cause del fenomeno potrebbe essere la presenza, nell’area del Golfo dell’Oman, di un’area caratterizzata da una bassa presenza di ossigeno ed elevata di azoto e fosforo: una zona morta, in pratica, ma con sostanza in grado di alimentare il plancton del quale si nutrono i dinoflagellati.