Sentiamo spesso parlare di quad play o quadruple play. Ma cosa significano realmente questi termini? Siamo nel campo della telefonia, o meglio, delle telecomunicazioni, forse il settore col più rapido avanzamento tecnologico degli ultimi anni. La telefonia è cambiata, è diventata mobile e poi è diventata intelligente. Legata indissolubilmente ad internet. E ora è spiccatamente quad play.
Significa, spiegato in parole povere che, come analizzato da magazine specializzati come UpGo.news, il mercato della tv e quello della telefonia, sono indirizzati verso un’ inesorabile processo di fusione completa. Non stiamo parlando di futuro. Il fenomeno è già presente. Se prima con la rete di casa eravamo abituati a farci solo chiamate, oggi usiamo questa infrastruttura per navigare in internet e ancora, per guardare contenuti. Chi ha Netflix lo sa bene. Si può ormai, tranquillamente, fare a meno di antenne terrestri e satellitari. Il segnale, giunge direttamente da internet. Rendendo la nostra tv interamente on demand.
Proprio perché internet è basato su una comunicazione bilaterale. E quindi, oltre a fruire, è possibile scegliere, lasciando al passato i vecchi e impolverati palinsesti. Gli orari. Gli appuntamenti. Ora si sceglie tutto. Si controlla tutto. Anche la casa. Anche le nostre città, come è stato paventato da Hitachi nel corso dello scorso Cebit. Lo chiamano, gli esperti, l’ internet of things, ovvero l’ internet che controlla e gestisce le cose. Dal frigorifero al trasporto pubblico urbano.
E in questo processo apparentemente futuristico ma molto più quotidiano di quanto si possa pensare, le compagnie telefoniche stanno pian piano cambiando mestiere. Le telefonate, in un contesto quad play sono la cosa meno interessante. E di conseguenza, le offerte commerciali, già ora, vertono poco su questo servizio e cercano di attrarre nuovi clienti, su servizi avanzati legati ai contenuti.
Non a caso, le grandi compagnie telefoniche europee stanno tutte lavorando ad una loro declinazione sul fronte contenuti. Anche la nostra Telecom Italia, ha recentemente scorporato TimVision, per creare una società interna al gruppo ma libera di operare nell’ acquisizione ma soprattuto nella produzione di film e serie tv. Ebbene sì. Tim produrrà serie televisive. Perché, le big company della telefonia lo sanno bene, nel futuro sceglieremo l’ operatore telefonica sulla base del bouquet di contenuti esclusivi offerte. E in questo processo di rapido cambiamento, anche Mediaset sta cercando di capirci qualcosa ed ha provato, lo scorso anno, ha sancire un’ alleanza con Vivendi poi fallita e che probabilmente si protrarrà nei tribunali.
In questo panorama estremamente competitivo, gli occhi sono poi puntati su Free Mobile, nuova compagnia telefonica che sbarcherà in Italia a fine 2017 e che porterà, sulla falsariga dell’ esperienza francese, una ventata di novità e di tariffe super a basso costo per i consumatori italiani.
Free, formalmente Iliad Telecom, guarda con molto interesse alla fibra ottica e in generale alle reti di nuova generazione. E di certo Vodafone e la nuova Wind Tre non resteranno a guardare.
L’ internet delle cose e le offerte quadruple play fanno gola a tutti. Si tratta non solo di crescere ma di sopravvivere. Perché è certo che le telefonate e i messaggini, sono già la preistoria della telefonia.