Che la barriera corallina australiana non se la passasse bene era, ormai, risaputo, ma che fosse praticamente morta è davvero una notizia inaspettata ed allarmante. A rivelarlo è una ricerca condotta dalla James Cook University di Brisbane e pubblicata sulle pagine di Nature. I coralli, nel corso del 2016, sono stati oggetto del più imponente sbiancamento mai avvenuto nella storia provocato dall’aumento delle temperature dell’oceano di 4 gradi. Ad oggi una percentuale del 90% della barriera corallina è oggetto, di sbiancamento di diversa entità. Di questo il 20% è completamente morto. Quello del 2016 è il terzo più grande sbiancamento mai avvenuto, dopo quello del 1998 e del 2002. L’equilibrio, di cui necessitano i coralli, è davvero delicato con le acque che devono rimanere costantemente “tiepide”.
Fatali sono state le ondate di calore degli ultimi mesi che hanno letteralmente cotto la barriera corallina spingendola verso uno sbiancamento record. L’allarme del Centre of Excellence for Coral Reef Studies è chiaro. Il riscaldamento globale non è considerabile come una minaccia futura, ma un nemico contro il quale la barriera corallina lotta da quasi due decenni. Si tratta di una situazione troppo grave per essere risolta con provvedimenti governativi come il Reef 2050, secondo gli esperti: “l’unica soluzione – aggiungono – è di attaccare direttamente il cambiamento climatico”.