Di cosa si tratta? Il settore è uno dei più forti in assoluto e la sua espansione mira letteralmente a travolgere il mercato globale. E quando parliamo di mercato, intendiamo qualsiasi settore del mercato, dal marketing ai pagamenti digitali, passando per la medicina e la realtà virtuale. E questo perché la visibilità, in un oceanopieno di incognite come il web, passa sempre più attraverso il machine learning ed i big data, soprattutto adesso che le strategie SEO hanno cominciato a perdere parte del loro valore, come affermato anche dal Ceo di Wordlift, Andrea Volpini, impegnato nel coordinare una startup che, proprio grazie ad uno speciale plugin e all’intelligenza artificiale, è in grado di suggerire all’utente di turno il miglior contenuto da sviluppare al fine di conquistare visibilità sul web. Ma davvero la SEO sta scomparendo? I dubbi a tale riguardo sono tanti e così intendiamo approfondire il discorso coinvolgendo un’agenzia specializzata in strategie SEO come la Pro Web Consulting.
La SEO di oggi: più spazio alla qualità
Una strategia di web marketing completa ed in grado di generare lead include necessariamente più attività, spesso in grado di completarsi fra loro. Oggi, tuttavia, si sente sempre più parlare di intelligenza artificiale e Big Data, che di fatto sembrano aver definitivamente superato la SEO in quanto ad importanza e, soprattutto, notorietà. Sappiamo bene quanto l’ottimizzazione di un sito nell’ottica di un miglior piazzamento sui motori di ricerca sia una materia in perenne evoluzione, in grado di adattarsi sempre più agli aggiornamenti degli algoritmi, Google in testa, ma anche alle variazioni nel comportamento tenuto dagli utenti. Ed in quest’ottica, una delle maggiori novità importate da Google e dagli altri motori di ricerca, è stata la maggior attenzione ai contenuti ritenuti di qualità e di conseguenza, ai siti che si sono messi in luce in quanto ad autorevolezza e credibilità.
La scelta delle keyword
Sono sempre di più i fattori che stanno modificando la ricerca degli utenti su Google e simili: da qualche tempo è lo stesso motore di ricerca a prediligere la cosiddetta query long-tail (ovvero a coda lunga, formata da più parole concatenate fra loro in maniera coerente, preposizioni ed articoli compresi), rispetto alla giustapposizione sintetica di parole chiave slacciate fra loro, che andava per la maggiore fino a pochi mesi fa. Potremmo portare l’esempio della vocal search, che spinge finalmente all’uso di un linguaggio più colloquiale e quindi più reale, meno schiavo dell’indicizzazione seriale. Ecco perché è fondamentale al giorno d’oggi improntare le proprie azioni su una ricerca più aderente alla realtà e meno focalizzata sulle strategie SEO, che impongono la scelta esclusiva di termini dotati di un elevato volume di ricerca. Al contrario, risulta molto più fruttuoso focalizzarsi sulle query a coda lunga che ogni utente è più portato a digitare. Non si tratta più, pertanto, di una mera raccolta di parole con un elevato potenziale informatico, ma di una ricerca che punta su un approccio che potremmo definire sociologico, teso a comprendere meglio il comportamento degli utenti online quando sono impegnati nella ricerca di uno specifico servizio o prodotto, oppure nella raccolta di informazioni utili poco prima di effettuare un acquisto.
La Search Intelligence
Il comportamento dell’utenza cambia in relazione a tanti fattori, uno dei quali riguarda la stagionalità di eventi, servizi o prodotti. E proprio per questo semplicissimo motivo è fondamentale, per chiunque voglia realizzare piani editoriali costituiti da contenuti di qualità e facili da posizionare nella SERP, tenere costantemente d’occhio i trend di ricerca e monitorare gli interessi dell’utenza attraverso uno strumento definito Search Intelligence. Chi ad esempio ha intenzione di realizzare un planning di grande efficacia destinato ad un portale che tratta di cucina e ricette, dovrà adattarlo ai volumi di ricerca relativi ai topic più letti o agli ingredienti stagionali più ricercati o ancora, ai menù estivi, alle pietanze più consigliate nel periodo di Natale, alle ricette di Carnevale nel mese di febbraio, ai piatti a base di castagne o zucca per l’autunno e così via. Fare SEO vuol dire saper fondere in un unico prodotto buone competenzetecniche ed un’eccellente visione strategica, e tutto ciò deve essere supportato da un approccio analitico che parta sempre da un’attenta indagine del mercato di riferimento.
Intelligenza artificiale, SEO e motori di ricerca
Se gli algoritmi che regolano i motori di ricerca continuano ad evolversi al fine di offrire una prospettiva sempre più umana, non sembra tanto sensato continuare a sostenere che nel prossimo futuro le intelligenze progettate artificialmente riusciranno a sostituire definitivamente le capacità umane. Sebbene esistano e vengano continuamente messe a punto numerose tecnologie in grado di creare contenuti, post, mail e chi più ne ha più ne metta, è altrettanto vero che la creatività umana è un valore impossibile da sostituire. Al momento, non è possibile pensare che un testo creato da un’intelligenza artificiale possa riuscire a cogliere i dettagli stilistici e di contesto offerti da uno scrittore, da un preciso ambito culturale, da una comunità di individui. Questo è il pensiero ed il commento di Pasquale Gangemi, dirigente di Pro Web Consulting e SEO Specialist, che conferma esattamente ciò che tutti stiamo pensando: un testo redatto con passione, rispettoso delle regole grammaticali imposte dalla lingua italiana, formattato bene, ottimizzato per i motori di ricerca, ricco di informazioni e in grado di offrire tutto ciò che c’è da sapere circa un determinato argomento, ideato e redatto da un uomo per altri uomini, risulterà sempre il miglior metodo per arrivare ai propri utenti e di conseguenza, sarà premiato anche dai motori di ricerca. Insomma, sebbene le strategie SEO si evolvano, l’intelligenza artificiale compia passi da gigante, l’analisi dei big data occupi uno spazio sempre più rilevante nei processi informatici, la capacità dell’essere umano nel realizzare un contenuto interessante resterà sempre il tassello più importante nell’ottica del successo.