E’ una delle lune più interessanti del Sistema Solare e condivide con Europa e forse Dione, la possibile presenza di un oceano sotterraneo. E’ Encelado, il satellite di Saturno che torna alla ribalta della cronaca scientifica grazie alla sonda Cassini. Il polo sud del piccolo corpo celeste, secondo i dati della sonda, sarebbe caratterizzato da uno spessore decisamente ridotto rispetto alle aspettative e da una temperatura notevolmente superiore. Nell’ambito della ricerca Thermally anomalous features in the subsurface of Enceladus’s south polar terrain” gli esperti hanno ipotizzato come l’oceano sia collocato ad una distanza molto prossima dalla superficie. Alla luce dei dati raccolti, in pratica, lo spessore della crosta, nell’area polare, sarebbe pari a 5 chilometri contro gli oltre 18 del resto della superficie.
L’area è stata analizzata grazie alle microonde, ha una lunghezza di circa 500 chilometri e 25 di ampiezza. La zona è solcata da una serie di fratture che fanno pensare ad una passata attività geologica, oltre ad un ciclo di marea innescato dall’attrazione gravitazionale di Saturno. Insomma le temperature calde del polo di Encelado sarebbero provocate da una serie di fattori concomitanti e non dipendenti dall’irraggiamento del Sole.