Marte: il viaggio verso il pianeta rosso espone al rischio di leucemia

This computer-generated view depicts part of Mars at the boundary between darkness and daylight, with an area including Gale Crater beginning to catch morning light, in this handout image provided by NASA. It may not be space debris, errant asteroids, supply shortages, thruster malfunctions or even the malevolent aliens envisioned in so many Hollywood films that thwart astronauts on any mission to Mars. It may be the ubiquitous galactic cosmic rays. Researchers said on May 1, 2015 long-term exposure to these rays that permeate space may cause dementia-like cognitive impairments in astronauts during any future round-trip Mars trip, expected to take at least 2-1/2 years. REUTERS/NASA/JPL-Caltech/Handout FOR EDITORIAL USE ONLY. NOT FOR SALE FOR MARKETING OR ADVERTISING CAMPAIGNS. THIS IMAGE HAS BEEN SUPPLIED BY A THIRD PARTY. IT IS DISTRIBUTED, EXACTLY AS RECEIVED BY REUTERS, AS A SERVICE TO CLIENTS - RTX1B5CT

Non solo razzi ultrapotenti: il viaggio di astronauti verso Marte pone delle sfide inedite alla NASA. E’ la salute degli scienziati inviati sul pianeta rosso a preoccupare gli esperti che, attraverso una ricerca realizzata dal Wake Forest Institute for Regenerative Medicine, hanno rilevato numerose ricadute, potenzialmente pericolose per l’organismo, dell’esposizione allo spazio aperto per un periodo di tre anni (tanto sarebbe necessario per raggiungere il pianeta). Lo studio ha preso in esame le radiazioni spaziali a cui potrebbero andare incontro gli astronauti nel corso del viaggio verso Marte, rilevando un serio rischio di contrarre la leucemia.

A provocare la malattia sarebbe due forme di radiazioni spaziali: le SEP, acronimo che sta per Solar Energetic Particles, ovvero le particelle energetiche sprigionate dal Sole e i raggi cosmici, GCR (Galactic Cosmic Ray). Insomma si tratta di una scoperta che pone non pochi problemi all’esplorazione spaziale “a lunga durata” e, nello specifico, per il viaggio su Marte previsto dalla NASA nel 2030. Intanto gli esperti hanno analizzato eventuali integrazioni alimentari che potrebbero ridurre il rischio di sviluppo della leucemia, ma gli studi sono ancora in fase embrionale.