Le ossa scoperte nella Valle dell’Aniene parlano chiaro: la comunità più antica di uomini Neanderthal è vissuta nell’area di Roma, I reperti, composti da ossa di animali ed umane, risalgono a 250.000 anni fa, come dimostrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, i paleontologi delle Università della Sapienza, di Tor Vergata e Roma Tre. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulle pagine di Plos One e gettano una nuova luce sulla storia dell’evoluzione umana oltre alle migrazioni che hanno caratterizzato l’Europa in un lontano passato.
Lo studio si è concentrato sui reperti nell’area di Ponte Mammolo, Sedia del Diavolo, Casal de’ Pazzi e Monte delle Gioie ed ha permesso, attraverso lo studio dei cicli sedimentari e del terreno, di ridefinire la datazione della comunità di Neanderthal a 250.000 anni fa rispetto agli 80.000-125.000 ipotizzati in passato. Ad oggi, infatti, la comunità di Neanderthal a Roma rappresenta, quindi, una delle più antiche in assoluto in Europa. È ipotizzabile, aggiungono gli esperti, gli antichi ominidi abbiano deciso di stanziarsi nel nostro paese apprezzandolo per le caratteristiche climatiche che già allora poteva offrire.