Una serie di immagini davvero suggestive mostrano la formazione di alcune dune sulla 67P Churyumov-Gerasimenko, la cometa analizzata dalla sonda Rosetta. Anche se la missione è ormai giunta al termine, le ricerche degli esperti non si fermano ed in un articolo pubblicato lo scorso 21 febbraio sulla rivista PNAS, si vedono delle dune su varie aree del corpo celeste: sia sui due lobi che nella parte centrale che li collega. Le formazioni sono apparse modificate rispetto agli ultimi scatti di Rosetta, sintomo di come sulla cometa siano presenti dei fenomeni atmosferici che, seppur di minima intensità, sono in grado di trasportare la sabbia da un punto all’altro del corpo celeste. Ma perché accade ciò?
In pratica le aree della cometa esposte al Sole sono caratterizzate da temperature maggiori rispetto alle vicine all’ombra. In questo modo si creano delle correnti: dei piccoli venti in grado di trasportare anche granelli di sabbia di un centimetro. Insomma anche la Cometa 67P Churyumov-Gerasimenko ha una piccola atmosfera ed una lieve attrazione gravitazionale in grado di portare a processi che vediamo anche sul nostro pianeta.