Era un materiale apprezzatissimo in epoca antica tanto da assumere un aspetto leggendario. L’oricalco, lega di zinco e rame (ovvero ottone), venne citato nell’inno che Omero realizzò ad Afrodite, ripreso da Platone e che, secondo i racconti, abbondava su Atlantide. Ora il metallo è stato scoperto in Sicilia dai sommozzatori della Guardia di Finanzia, a largo di Gela, in contrada Bulala, ad est della città. Sono 47 i lingotti di oricalco scoperti in fondo al mare dagli esperti insieme a due elmi corinzi ed un’antica ampolla proveniente da Massalia, l’antica colonia greca di Marsiglia; il tutto risalente in un periodo compreso tra il VI ed il VII secolo a.C.
Ma il ritrovamento di venerdì non l’unico avvenuto a largo di Gela, in un punto che rappresentava un crocevia per le rotte commerciali dell’epoca. Altri 39 lingotti di oricalco furono scoperti del dicembre del 2014. Sono tre, secondo gli esperti, le navi dell’epoca arcaica affondate nel tratto di mare a largo di Gela, in un’area di straordinario interesse archeologico.