Antiche strutture in pietra, disegni sul terreno e veri e propri geoglifi dimostrano come l‘Amazzonia sia stata, nei millenni, molto meno incontaminata di quanto potessimo immaginare. Nello stato di Acre, in Brasile, la deforestazione ha rivelato antichi disegni circolari dalle dimensioni davvero impressionanti, in un’area di oltre 13mila metri quadrati. Non si conosce la funzione dei geoglifi anche se, secondo le ipotesi, avrebbero un’antica funzione rituale. Ma la scoperta di queste antiche rappresentazioni non è tutto: i ricercatori del Museo di Archeologia ed Etnografia dell’Università di San Paolo hanno rivelato una particolare diversificazione della vegetazione e tracce di antichi incendi, proprio nell’area dei disegni sul terreno.
In pratica gli antichi abitanti dell’Amazzonia avrebbero alterato la varietà di alberi adattandola alle proprie esigenze e creando una sorta di “supermercati preistorici” dove trovare il nutrimento di cui avevano bisogno. In alcune aree avrebbero, così, bruciato le piante meno produttive impiantando le palme. Insomma un gestione sostenibile delle risorse ed una trasformazione della foresta che sarebbe all’origine dell’impressionante biodiversità che, oggi, caratterizza l’area.