Un anno trascorso nello spazio può comportare dei cambiamenti inimmaginabili sul nostro corpo. A dimostrarlo è l’esperienza di Scott Kelly, l’astronauta che, al ritorno dalla missione sulla Stazione Spaziale Internazionale, ha mostrato un organismo ‘provato’ da un forte stress. Le reazioni del corpo dello scienziato sembrano proprio quelle tipiche di un corpo esposto ad una condizione estrema con una dieta a base di prodotti liofilizzati e dal sonno in assenza di gravità. Ma un altro elemento ha colpito gli scienziati: lo spessore dei telomeri. Si tratta di strutture collocate ai margini dei cromosomi e che sono associate alla longevità dell’individuo.
Con il tempo le strutture diminuiscono di spessore, ma non in Scott Kelly. L’astronauta ha mostrato un allungamento dei telomeri se paragonati a quelli di suo fratello gemello Mark. Insomma la permanenza nello spazio avrebbe, in un certo senso, “ringiovanito” lo scienziato anche se, al ritorno sulla Terra, le dimensioni dei telomeri sono tornate quelle precedenti al viaggio. Si tratta di un fenomeno non del tutto chiaro anche se agli esperti della Colorado State University hanno associato l’aumento dello spessore, in un meccanismo di difesa delle cellule alle condizioni di stress.