Come tanti gesti scaramantici, anche l’abitudine di incrociare le dita ha origini antichissime. In epoca paleocristiana questo gesto rappresentava un’invocazione accorata alla croce e quindi a Gesù. Ma è nel Medioevo che la credenza si è ulteriormente diffusa, assumendo il ruolo di difesa contro l’azione del diavolo. Incrociare le dita significava impedire al demonio di entrare nel proprio corpo. Era molto comune credere, infatti, che gli spiriti maligni si impossessassero delle anime dai polpastrelli delle dita. L’unico modo per evitare che ciò avvenisse era di incrociare le dita; insomma un’origine davvero particolare.
Oggi l’abitudine è diffusa in tutto il mondo, con poche varianti. Nei paesi anglosassoni l’abitudine di “to keep the fingers crossed” indica un’invocazione alla buona sorte e contro il malocchio. In Germania, invece, hanno l’abitudine di premere i pollici per augurare buona fortuna ad un amico: si tratta all’antica tradizione che rimanda alla cultura germanica nella quale il pollice era considerato il dito più importante in assoluto