La credenza che il 13 sia il numero della sfortuna potrebbe essere davvero antichissima. Una possibile matrice della leggenda sarebbe da ricercare nell’antica religione nordica che vedeva la presenza di 12 semidei. Un equilibrio perfetto caratterizzava queste divinità, fino a che, in un brutto giorno, arrivò Loki. Un’entità malvagia che da allora cominciò a perseguitare gli uomini interrompendo il lungo periodo di pace. Loki era il semidio numero 13 e per questo potrebbe essere associato alla sfortuna, ma non è tutto.
Un’altra possibile lettura potrebbe essere rappresentata nella morte del re Filippo II di Macedonia. Secondo la leggenda il padre di Alessandro Magno fu ucciso da una guardia del corpo dopo aver fatto realizzare una statua accanto a quelle dei dodici dei. In realtà il 13, però, potrebbe essere considerato un numero sfortunato, in contrapposizione al dodici, numero che nel lontano passato era sinonimo di sacralità. E’ il caso della tradizione mesopotamica che vedeva nel 13 una sorta di rottura della perfezione del numero precedente. Non a caso i 12 mesi lunari e del calendario furono introdotti proprio dai Babilonesi. Anche la tradizione cristiana potrebbe aver dato origine alla credenza visto che, nell’Ultima Cena, le persone erano proprio 13 con Giuda che rappresentava il tredicesimo commensale.