Immagini davvero straordinarie quelle che ci giungono da Marte. Il MRO, il Mars Reconnaissance Orbiter, la sonda della NASA lanciata del 2002 ha ripreso, per la prima volta, da distanza ravvicinata un pendio del pianeta rosso immortalando le rocce e gli strati che si susseguono in profondità. Valanghe e frane, infatti, tengono libere le parete di questa formazione, prodotta da un impatto meteorico, che appare priva della classica copertura di polvere marziana. Al rosso superficiale si susseguono, quindi, tonalità ben diverse come l’azzurro ed il verde.
E’ il risultato della miscelazione dei materiali prodotti da impatti di oggetti spaziali con il magma e l’azione dell’acqua. A ciò si aggiungono le stratificazioni di roccia che compongono l’interno del pianeta rosso. Insomma un mix davvero particolare che rappresenta il frutto di milioni di anni di evoluzione del pianeta, in un’epoca nella quale era ancora pienamente coinvolto in processi geologici.