Da sempre si identificano le banconote come oggetti estremamente sporchi. Passate in un’incredibile quantità di mani differenti, i batteri presenti sui soldi sono estremamente vari. A dimostrarlo è una ricerca della University of New York che ha analizzato diverse banconote in circolazione nel mondo. Secondo i ricercatori è il denaro composto da una significativa quantità di cotone a rappresentare il ricettacolo perfetto per germi e batteri mentre le banconote in plastica mostrano una diffusione di microrganismi notevolmente inferiore.
Dall’ulcera gastrica alla polmonite passando per i brufoli, l’antrace e l’intossicazione alimentare, le potenziali conseguenze dei microrganismi presenti sulle banconote, soprattutto per coloro che hanno difese immunitarie deboli, potrebbero essere molto gravi. Davvero notevole la presenza di batteri delle narici scoperta dagli esperti sulla banconota di un dollaro, un sintomo di come molte persone si tocchino il naso prima di maneggiare il denaro, come anche alcune tracce di droga ed addirittura del DNA di un rinoceronte bianco, di un cane e di un cavallo. Le condizioni di umidità delle tasche, secondo gli esperti, rappresentano l’ambiente ideale per la proliferazione dei batteri. Insomma diffidare dal commerciante che tocca il denaro ed il cibo, senza l’ausilio dei guanti, è più che giustificato.