La vita da sposati inequivocabilmente perde la freschezza e l’originalità, ma è pur vero che in un rapporto sano subentrano tante altre varianti. Eppure ci sono persone che, per quanto non rinuncerebbero alla vita con la propria moglie o il proprio marito, non possono stare senza l’amante. Perché?
Studi recenti stanno ricalcando le orme di un’ipotesi che era stato avanzata dall’Università del Queensland in Australia: il tradimento, almeno in parte, è scritto nel DNA.
Sull’argomento gli specialisti vanno cauti: l’infedeltà genetica non deve diventare un alibi per le persone sempre in cerca di incontri extraconiugali.
Alcune persone sono predisposte al tradimento, alle novità amorose, alla trasgressione: cercare e trovare un uomo o una donna che li fa sentire sempre sulla breccia crea uno stato di benessere verso se stessi ed euforia, come se avessero sempre la necessità di ottenere conferme.
In questo caso si può definire infedeltà patologica ed è ora che entrano in gioco gli aspetti genetici dei sistemi di dopamina e ossitocina.
La dopamina è l’ormone del piacere, della curiosità di nuove emozioni, della ricompensa, mentre il secondo è l’ormone dei legami, degli affetti.
L’ipotesi sostiene che siano proprio variazioni in questi due circuiti a creare risposte diverse alla sessualità: stabilità o esplorazione?Ricerche, per dare una risposta certa al quesito dell’infedeltà genetica, sono state svolte anche su coppie di gemelli e la conclusione ha determinato che lo stesso DNA predispone a un’infedeltà simile.
Ovviamente gli studi sull’argomento non sono facili da portare avanti poiché sono poche le persone disposte ad ammettere un tradimento per poter avvallare gli studi scientifici, di conseguenza è difficile raggiungere un numero tale di campionatura che permetta di confermare questa tesi.
Tradimento di chi è colpa: noia o DNA? – credit http://www.cercoamante.org
Marcel Waldinger della Utrecht University olandese ci ricorda che i geni, senza una serie di concomitanze, restano comunque inattivi, non possono svolgere il loro ruolo. Il tradimento nasce da una miscellanea di fattori genetici, biologici, culturali, religiosi e storici.
Tante, troppe varianti per poter stabilire una singola “colpa”. Sicuramente nel nostro DNA è scritta la storia dell’evoluzione. La natura umana non nasce monogama: un team di paleoantropologi ha reso pubblica proprio in questi giorni la scoperta del Baculum, che sarebbe stato perso dell’essere umano proprio quando divenne monogamo, questo vuol dire che originariamente non lo eravamo.
Probabilmente, nell’evoluzione dell’essere umano, si sono perse ossa, modificato aspetto, ma il DNA ha mantenuto memoria di tutto e ogni tanto ce lo ricorda.
La stessa cultura può influenzare sul tradimento: la storia ci racconta che le famiglie nobili, in particolari quella reali, in cui i matrimoni erano imposti e spesso fra consanguinei, il tradimento era considerato necessario anche per la sopravvivenza della specie.
Certe culture sono poligame quindi non vedono nel loro comportamento il tradimento, ma a bene analizzarle il discorso è mirato esclusivamente a un sesso, quindi qui si rientra in discorsi più filosofici.
Anche persone che non sono fedifraghe seriali, possono trovarsi nella situazione del tradimento: perché? A volte si sentono racconti di persone che, sposate da 20 anni e fedelissime, di punto in bianco si trovano un’amante e nessuno si spiega perché.
Un essere che si trova a vivere una vita di coppia di routine senza più stimoli, che si è rassegnato all’apatia, può continuare la sua vita se il neurotrasmettitore della dopamina non incappa in alcuni stimoli esterni che lo risvegliano stimolando la sua attività.
Risvegliare interesse verso gli altri, risveglia interesse verso se stessi. Curiosità, voglia di provare nuove emozioni, innamoramento sono tutti stimoli che gestisce la dopamina e spinge inequivocabilmente verso nuove esperienze.