Ora che l’osservazione degli esopianeti ha raggiunti livelli ormai record, è possibile tracciare le prime statistiche. I dati, inviati grazie alla tecnica della microlente gravitazionale, permettono di misurare la massa di un pianeta oltre alla distanza dalla stella madre. Insomma informazioni essenziali per definire un profilo di un corpo celeste. Si tratta di una tecnica alternativa a quella di Kepler e consente di individuare anche gli oggetti ad una distanza maggiore dal centro del sistema planetario. Ebbene quali sono i pianeti più comuni osservati fino ad ora? La maggior parte degli oggetti osservati, grazie a questo sistema, sono del tutto simili a Nettuno, per massa e distanza dalla stella.
I dati riguardano i sistemi planetari con una stella dalla massa del 60% quella del Sole ed hanno mostrato una prevalenza di corpi celesti con una grandezza compresa tra le 10 e le 40 volte quella terrestre. Il dato supera di dieci volte quello dei pianeti con caratteristiche simili a Giove. La scoperta riguarda le aree più esterne dei sistemi solari avvistati, al di là della cosiddetta linea delle neve, un limite oltre al quale il materiale gassoso condensa causa delle temperature minori.