Il fortissimi terremoto che ha colpito la Nuova Zelanda ha avuto effetti davvero inimmaginabili sulla natura dei suggestivi paesaggi del paese. Dopo le frane che hanno devastato le aree interne e la costa, è stato osservato anche un forte innalzamento del fondale marino. Un fenomeno non di poco conto, avvenuto subito dopo il terremoto del 13 novembre, visto che la crescita dell’altezza del fondale è stata valutata in ben due metri. Il motivo è presto detto. La faglia che ha provocato la scossa percorre una lunga linea di costa del paese in direzione est.
In sostanza il sollevamento avvistato è il movimento stesso della faglia: fenomeno che è stato avvistato anche sui Monti Sibillini, in occasione del terremoto delle Marche, anche se in proporzioni diverse. La rottura della faglia, come spiega il sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia all’ANSA, è avvenuta in soli due minuti: un evento del tutto normale per scosse di tale entità.