Non è la prima volta che gli scienziati ipotizzano la presenza di un vasto oceano al di sotto della superficie del pianeta nano Plutone. Questa volta la ricerca, pubblicata sulla rivista Nature è stata realizzata da due differenti università: quella dell’Arizona e della California. Entrambe si sono basate su una particolare area del pianeta nano: la Sputnik Planum. L’immensa pianura che interrompe la serie di rilievi e catene montuose di Plutone nasconde, nelle profondità, una significativa riserva di ghiaccio d’acqua. Un oceano, in pratica, composto essenzialmente da cristalli di ghiaccio e dalla consistenza viscosa.
Gli studi hanno confermato come la presenza di questo enorme bacino abbia condizionato non poco l’evoluzione del pianeta creando tensioni interne e spaccature sulla superficie. La grande area dello Sputnik Planum avrebbe condizionato l’orientamento del pianeta spostandosi, nel tempo, a seconda dell’accumulo di ghiaccio all’interno. I movimento dell’oceano sotterraneo, azzardano gli esperti, potrebbero essere stati provocati, inoltre, anche dall’attrazione gravitazionale della luna principale del pianeta: Caronte.