Sono tremila gli esopianeti, scoperti fino ad ora, dal telescopio spaziale Kepler. Il celebre “cacciapianeti” riesce ad individuare i lontanissimi corpi celesti attraverso l’ombra che essi proiettano interrompendo la luce emanata dalla stella. Insomma quello che noi osserviamo è solo la diminuzione della luminosità, una scoperta “parziale” che non consente agli scienziati di analizzare la composizione dei corpi celesti e le caratteristiche dell’atmosfera. Ma una nuova foto, realizzata da CHARIS (Coronagraphic High Angular Resolution Imaging Spectrograph) del Subaru Telescope, ha consentito di “vedere”, per la prima volta, la luce riflessa dagli esopianeti.
Si tratta di un passo fondamentale per le ricerca di corpi celesti lontano dal nostro Sistema Spaziale. I tre pianeti oggetti della prima “istantanea” orbitano intorno alla Stella HR 8799, posizionata ad una distanza di 129 anni luce, nella Costellazione di Pegaso. Per ora CHARIS riesce a fotografare solo gli esopianeti di dimensioni maggiori di Giove, ma si tratta di un passo comunque fondamentale visto che, da ora, sarà più semplice analizzarne lo spettro risalendo alle reali caratteristiche.