Ha tentato in tutti i modi di restare in vita cercando di divincolarsi come meglio poteva dal fango in cui era finito. Ma per il dinosauro piumato non c’è stato nulla da fare: le sabbie mobili lo hanno inghiottito preservandolo per milioni di anni. Quando gli operai, impegnati nella costruzione di una strada nella città della Cina meridionale Guangzou hanno portato alla luce il corpo del dinosauro piumato, era chiaro, dalla posizione del corpo, come avesse tentato di liberarsi dalla trappola di fango. Il nome dato all’antichissima creatura, perciò, è stato Tongtianlong limosus che letteralmente significa “dragone fangoso nella strada per il paradiso“.
Il dinosauro piumato apparteneva alla specie degli oviraptorosauro: particolari rettili, del tutto simili ad uccelli dotati di becco e ali, ma del tutto incapaci di volare, e dalle dimensioni simili alle pecore. La datazione della specie viene collocata tra i 72 ed i 66 milioni di anni fa; cioè fino all’impatto con l’asteroide che, nel Cretaceo, mise fine all’esistenza dei dinosauri. Il ritrovamento conferma l’importanza, dal punto di vista dei fossili, di Guangzou, città nella quale sono già stati trovati resti di dinosauri appartenenti a sei varianti differenti di oviraptorosauro.