Se fino a pochi anni fa il ritrovamento di uno squalo a due teste rappresentava un’assoluta rarità, negli ultimi anni il fenomeno si è ampliato a dismisura con segnalazioni registrate in tutto il mondo. Era il 2008 quando Christian Johnson, un pescatore australiano, catturò il primo esemplare di squalo bicefalo. Si trattava della prima segnalazione documentata. Altri esemplari, con la stessa caratteristica, furono successivamente individuati nel 2011, con un embrione di verdesca a due teste, e nel 2013 in Florida quando fu scoperto uno squalo toro bicefalo.
Ma è l’ultimo periodo ad essere caratterizzato da un vero e proprio boom di ritrovamenti, anche negli allevamenti. E’ il caso dell’Università di Malaga, in Spagna, dove i ricercatori hanno notato un esemplare di gattuccio con due teste: si tratta del primo caso di squalo bicefalo nato da specie ovipare. La successiva ricerca degli esperti non è stata in grado di chiarire completamente il fenomeno. Questo tipo di fenomeni, secondo gli scienziati, sono spesso causati da infezioni virali, inquinamento, ma anche da un patrimonio genetico impoverito dalla pesca eccessiva.