Conservare dei manoscritti antichi è un’operazione che richiede una certa cura. Speciali teche di vetro ed una continua manutenzione sono necessarie per conservare i documenti nel modo migliore e proteggendoli dagli agenti esterni. Può accadere, però, che è l’ambiente esterno che deve essere protetto dai manoscritti. E’ il caso degli scritti di Marie Curie. Famosa per essere una la prima scienziata ad aver vinto il premio Nobel, per la scoperta delle radiazioni, Maria Skłodowska-Curie ha per anni vissuto a contatto con materiali che oggi considereremmo pericolosissimi. Ma non sono solo i manoscritti di Marie Curie ad essere radioattivi.
Elevatissime dosi di contaminazione sono state rilevate nella sua abitazione. La scienziata, spesso, portava con sé dei recipienti pieni di plutonio. Li trasportava nelle tasche della sua giacca, ma non è tutto. Innamorata degli effetti speciali, spesso si recava, con il marito, ad osservare le luci ed i colori dei materiali utilizzati nel suo laboratorio. Quello che ancora ignorava, è che si stesse esponendo a dosi mortali di radiazioni. Un’anemia aplastica, infatti, mise fine alla sua esistenza a 66 anni. Nel frattempo, tra gli abitanti del suo quartiere a Parigi, cominciarono ad essere registrati numerosi casi di morte per tumori. Il tutto si risolse con una radicale bonifica dell’abitazione ed il trasporto degli oggetti personali della scienziata che oggi giaccioni in spessi contenitori di piombo.