Il numero di satelliti di Urano è maggiore del previsto. A renderlo noto è un’analisi delle immagini realizzate, alcuni anni fa, dalla sonda Voyager 2. La sonda della NASA, nel lontano 1986, mostrò al mondo il gigante ghiacciato con l’anello e le lune che lo circondano. Proprio la quantità di satelliti è stata analizzata dagli esperti scoprendo due corpi celesti non conosciuti in precedenza. Le due lune sono in una particolare posizione invisibile perché coperta dagli anelli.
Una collocazione molto prossima al pianeta ed agli anelli stessi che, per la piccola attrazione gravitazionale dei due satelliti, mostrano dei movimenti ondulatori. Proprio le ricadute sugli anelli ne ha favorito la scoperta, come nel caso di Ofelia e Cordelia, altri due satelliti scoperti in questo modo. Il diametro di queste due “nuove” lune di Urano? Quattro e quattordici chilometri. Insomma poco più che semplici rocce catturate dall’attrazione gravitazionale del pianeta. La scoperta “tardiva” dei satelliti del gigante gassoso non deve sorprendere: si tratta di un corpo celeste tra i più distanti del nostro Sistema Solare con ben tre miliardi di chilometri.