I rischi del fumo durante gravidanza e allattamento

Smettere di fumare non è mai un’impresa semplice. Ma potrebbe esserlo se abbiamo una valida ragione: un bebè in arrivo. Di fatti le donne che aspettano un bambino hanno un motivo valido per dire addio per sempre al fumo perché sono tantissimi i rischi che fanno correre al nascituro. Sia in gravidanza che allattamento è bene quindi dire addio al fumo.

Proteggere il bambino dal cancro

Ecco alcuni dei danni che il fumo porta in gravidanza o allattamento: in primo luogo il cancro, se la madre fuma durante la gravidanza può aumentare il rischio di contrarre un cancro soprattutto nelle zone del naso, della vescica e dei reni. Quest’aspetto è stato oggetto di uno studio tedesco.

Se quindi una donna fuma in gravidanza il rischio di ammalarsi di tumore è più alto. Molto più alto in alcune zone come il naso e i polmoni. Vescica e polmoni, secondo gli esperti tedeschi, sono zone a rischio.

Fumo: danneggia più il bebè che la mamma

Altro studio, disposto su migliaia di bambini (figli di coppie fumatrici), dimostra che il cancro ai polmoni è più frequente in chi è nato in una famiglia di fumatori, famiglia nella quale la madre non ha mai smesso di fumare durante la gravidanza.

Moltissimi di quei bambini infatti avevano malattie respiratorie. Gli effetti della nicotina sono molto più dannosi se il bambino li assume in prima infanzia o durante la gravidanza.

Fumo, morte fatale e parto prematuro

Altro rischio che corrono le donne in gravidanza che non smettono di fumare durante i nove mesi è sicuramente quello di avere un possibile parto prematuro. Gli studi infatti dichiarano che un bambino su sette, figlio di madre fumatrice, nascerà prematuro. Più del 20% delle nascite premature sono dovute appunto al fumo in gravidanza. Oltre al parto prematuro c’è il serio rischio di distacco della placenta o di morte fetale. Si può arrivare a tanto se la madre fuma più di un pacchetto di sigarette al giorno.

Questo rischio può ridursi considerevolmente se la madre riduce il fumo di sigarette (o meglio se smette del tutto) nei primi mesi di gravidanza. Il rischio in questo caso si riduce notevolmente, ma se si fuma poco o si smette dopo qualche mese non significa che l’effetto della nicotina non ricadrà comunque sul nascituro, soprattutto sugli organi.

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I rischi del fumo durante gravidanza e allattamento

Malformazioni e fumo

Avete mai sentito parlare del labbro leporino? È una malformazione del labbro che ad oggi viene superata con una semplice operazione. Ebbene fumare in gravidanza aumenta il rischio per il bambino di nascere con malformazioni del genere.

Di fatti in gravidanza gli organi e i tessuti del bambino si formano man mano e smettere di fumare è necessario per fare in modo che non ci siano malformazioni durante la costruzione degli organi.

Il fumo e i disturbi della crescita

Se la nicotina può far in modo di ridurre il flusso di sangue verso la placenta è chiaro come il pericolo maggiore per una futura mamma fumatrice è proprio il fatto di veder crescere poco il feto.

È dimostrato infatti che i figli di donne fumatrici, che non hanno perso il vizio durante tutta la gravidanza, alla nascita pesano di meno e hanno un cranio meno sviluppato rispetto ai neonati che non hanno subito il fumo passivo in gravidanza. Inoltre all’atto del parto possono insorgere delle complicazioni per le donne che hanno fumato in gravidanza.

Gli ovvi problemi ai polmoni

Anche se in futuro vostro figlio non sarà un fumatore (una ricerca dice che i figli di coppie fumatrici sviluppano uno scarso interesse verso questo vizio) avrà comunque difficoltà polmonari dovute al fatto che il fumo in gravidanza non permette ai polmoni di svilupparsi al meglio. Inoltre il bambino subirà sempre il fumo passivo e di conseguenza ci sarà il pericolo di sviluppare malattie croniche.

Fumo e allattamento

Se una donna ha fumato durante le gravidanza sicuramente continuerà anche durante i mesi dell’allattamento. Anche nel periodo dell’allattamento andrebbe tenuta lontana la sigaretta, perché tutto ciò che assumiamo (cibo, bibite, nicotina) va a migliorare o peggiorare la qualità del latte.

Molte donne che magari hanno smesso in gravidanza riprendono a fumare proprio durante l’allattamento poiché ritengono che il fumo nuoccia solo in gravidanza. In realtà anche l’allattamento è un periodo delicatissimo e bisognerebbe non fumare o limitare l’assunzione di nicotina. Se proprio non si riesce a smettere almeno bisogna tenere le fumate lontane dalle poppate e quindi in caso di fumata, aspettare 3-4 ore prima di fare la poppata, come anche suggerito in un apposito approfondimento di allattamento.org.

L’egoismo dei genitori

Nell’era della condivisione via social network i genitori immortalano ogni momento della vita dei loro bebè e ne condividono la crescita, i primi passi, la prima parola ecc… Dal punto di vista delle apparenze questi genitori sembrano essere diversi da quelli di vecchia generazione, meno inclini all’affettività.

Sono i genitori di oggi a voler più bene ai figli rispetto a quelli di un tempo? Se andiamo a scavare a fondo vediamo che non è così. Il fatto stesso che alcune ricerche dichiarino che i genitori non rinunciano al vizio del fumo né in gravidanza né nei primi anni di vita del bambino la dice lunga sull’egoismo di certe coppie che pur conoscendo i rischi del fumo passivo non cedono al vizio neanche per il bene dei propri pargoli. È giusto quindi smettere, non solo per la propria salute, ma anche e soprattutto di quei figli che tanto amiamo!