L’olio d’oliva: i benefici e criticità della raccolta anticipata

L’olio d’oliva, e in particolare quello di tipo extra vergine, ha dei componenti benefici che sono fondamentali per la nostra salute e per il benessere. Per quanto riguarda la raccolta delle olive, bisogna tener presente di alcuni fattori determinanti che influiscono su questa
stagione in particolare. Settembre da questo punto di vista rappresenta il periodo in cui bisogna pensare alla raccolta, specie quando si tende ad anticipare, come sta succedendo per quanto riguarda quest’anno.

Su alcune aree le condizioni di stress, dovute in larga parte alla siccità, hanno portato a un’invaiatura superficiale precoce delle cultivar che maturano prima. Per questo motivo si sta pensando di raccogliere le olive con un po’ di anticipo. Tutto questo è abbastanza
normale in zone come la Sicilia o il sud della Calabria, dove è tempo di apertura per i frantoi. Tuttavia questo per il centro Italia è un tempo prematuro per la raccolta, almeno stando alle statistiche degli anni precedenti. Si noti infatti che in genere il periodo di
raccolta per il centro Italia inizia dopo il 10 ottobre. Tuttavia questo è importante per quanto riguarda la qualità delle olive e quindi dell’olio.

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E’ un discorso legato alla qualità del prodotto finito. Bisogna però comprendere che giocare d’anticipo se da una parte è un
bene, dall altro potrebbe significare la perdita della resa. Gioca un fattore importante anche il danno causato in questo periodo dalla mosca delle olive. A parte questo però un altro fattore non certo secondario è rappresentato dalla disidratazione delle olive, a causa
della siccità delle ultime settimane. Ora, se il cambio di colore del frutto è considerato un segnale di maturazione, questo viene reputato pronto per la raccolta. Consideriamo anche che lo stress delle olive accelera il metabolismo fenolico, accumulando polifenoli che, per la loro azione antiossidante, proteggono i tessuti dagli stress.

Da un punto di vista tradizionale la raccolta precoce non è considerata una cosa buona, visto che la perdita per quanto riguarda la resa è piuttosto evidente. Da un certo punto di vista però anticipare significa anche portare in frantoio olive che, altrimenti, sarebbero destinate ad andare perdute. Dipende anche di quanti giorni viene anticipata la coltura, e bisogna tenere presente le condizioni climatiche del periodo. Tuttavia tra i fattori climatici e naturali, avviene la cascola dei frutti. La raccolta anticipata limita la perdita per cascola.

Questo quindi è un fattore positivo da tenere in conto. Teniamo presente anche che i venti, la disidratazione e la reidratazione delle olive, in genere hanno un effetto non positivo sulle olive. Bisogna tener conto di vari fattori quindi quando si pensa a una raccolta anticipata delle olive.

Ora passando invece a un’analisi scientifica del prodotto finale, ossia dell’olio, bisogna sapere che l’importanza dei polifenoli, è alla base del sapore caratteristico dell’olio. In genere più un olio è ricco di polifenoli più è piccante e fruttato. Nel corso tempo anche le popolazioni non appartenenti all’area del Mediterraneo, che comprende Grecia, Italia e Spagna, maggiormente, ha imparato la lezione relativa all’efficacia dell’olio d’oliva. Le caratteristiche e le qualità antiossidanti, ovvero quella capacità di combattere i “radicali liberi” dell’organismo in grado di attivare forme tumorali e altre malattie è stata riconosciuta a livello mondiale come una delle caratteristiche più preziose e vitali di questo tipo di alimento. Sempre da un punto di vista benefico, tralasciando per un attimo le caratteristiche di gusto e di bontà, è interessante notare come l’assunzione di olio d’oliva riesca a ridurre il colesterolo cattivo, che abitualmente è in circolazione nel nostro sangue.

Questo, è stato osservato, riesce a ridurre e a prevenire dal rischio di infarti e altre malattie di tipo cardio-vascolare.
Da un punto di vista scientifico, così come a livello molecolare, le olive italiane e quelle del sud in particolare sono quelle che più contengono i polifenoli che non solo fanno bene al nostro organismo, ma sono importanti anche per rendere l’olio più facile a essere conservato, mantenendo le sue migliori caratteristiche organolettiche. Altre componenti benefiche dell’olio extravergine sono gli acidi grassi insaturi, in particolare l’acido oleico, che è monoinsaturo. Questo viene non a caso considerato uno dei migliori custodi delle arterie, per via del fatto che si lega al colesterolo nel sangue trascinandolo via. Ricordiamo che esiste sia il colesterolo buono che quello cattivo.
L’olio però in particolare non contiene colesterolo, l’acido oleico ha la capacità di abbassare il colesterolo cattivo, e di aumentare invece quello buono. In tempi piuttosto recenti un importante studio è stato condotto dall’Università di Milano, per quanto riguarda il dipartimento di farmacia. Questo importante studio ha dimostrato le proprietà antiossidanti dei fenoli presenti nell’olio extravergine d’oliva. Entrando un po’ di più nello specifico, e quindi per forza di cose nei tecnicismi: l’attività antiossidante dei fenoli nei confronti delle Ldl, di inibizione della formazione dei trombi, di anti infiammazione e di capacità di aumento della sintassi dell’ossido nitrico, con azione vasodilatatrice, oltre che di diminuzione dei radicali liberi. Interessante notare come un altro studio condotto dal professor Ferrara dell’università Federico II di Napoli ha dimostrato che l’olio extravergine di oliva, può evitare l’assunzione di farmaci per chi soffre di ipertensione.
L’olio d’oliva è ricco di acidi grassi monoinsaturi. Bisogna tener presente che in 100 grammi di olio d’oliva sono contenuti almeno 72,95 grammi di acidi grassi monoinsaturi, più del doppio dell’olio di girasole. Le caratteristiche antiossidanti dell’olio d’oliva sono uno dei motivi del suo consumo e utilizzo, tralasciando il fatto che il suo gusto è molto intenso e buono. Un’altra cosa importante per l’olio, sempre in ottica di benessere è che l’assunzione di questo alimento è importante soprattutto in età formativa. Proprio per questo motivo, l’olio d’oliva è un alimento indispensabile nell’alimentazione dei bambini e andrebbe introdotto sin dalle primissime fasi dello svezzamento, cioè già intorno ai 6 mesi.
Contribuisce formazione delle ossa, al processo di mielinizzazione del cervello e all’accrescimento; ed è inoltre, un valido aiuto per le difese immunitarie. Per vivere bene, l’assunzione di olio d’oliva è quindi un elemento necessario e indispensabile. Non è un caso se la comunità scientifica da sempre ne descrive le sue qualità organolettiche e benefiche.
In tempi recenti stiamo assistendo al nuovo fenomeno dell’olio d’oliva biologico, che da un punto di vista commerciale, sta riscuotendo un grande successo, per via del fatto che viene descritto come un prodotto esclusivamente naturale, controllato e senza alcun tipo di additivi aggiunti. Per questo motivo viene consigliato e suggerito il suo ampio utilizzo a livello alimentare.