Un pianeta piccolo, ma ricco di interesse. Plutone, uno degli ultimi corpi celesti per distanza dal Sole, si sta rivelando molto più affascinante del previsto. È la sonda New Horizons della NASA a svelarci le caratteristiche di questo pianeta relegato alla periferia del Sistema Solare. Le ultime indagini dell’Università Brown degli Usa hanno puntato i riflettori sulle caratteristiche “interne” del piccolo corpo celeste notando delle variazioni nella massa. È lo Sputnik Planum ad essere analizzato, una vasta area centrale di Plutone, famosa per la forma a cuore.
Una zona pianeggiante prodotta a seguito di un impatto meteorico. Ed è proprio questa sua natura dovrebbe indicare ad una densità minore rispetto al resto del pianeta. “Un buco nel suolo” come sottolineano gli esperti che si sarebbero aspettati una diminuzione della massa. Le ricerche effettuate attraverso uno studio pubblicato sull’Astrophysical Resarch Letters, hanno portato alla scoperta del fenomeno contrario: cioè un un aumento della densità del materiale sotterraneo. Un fenomeno che, come spiegato dagli studiosi, potrebbe essere spiegato dall’esistenza di un enorme oceano liquido nascosto nelle viscere di Plutone, a 100 chilometri di profondità.