Un reperto in pessime condizioni composto da pagine impossibili da sfogliare. E’ il famoso rotolo di En Gedi, un manoscritto in ebraico considerato come la più antica rappresentazione della Bibbia. In realtà la collocazione temporale del rotolo è del tutto incerta e va dal IV secolo a.C al I d.C. Il testo riprende uno dei cinque libri che compongono la Bibbia: il Levitico. Si tratta di un insieme di indicazioni relative alla società ebraica del tempo.
Il ritrovamento di questa preziosissima fonte risale agli anni settanta e fu realizzato in un’oasi sulle sponde del Mar Morto, dal nome di En Gedi. Una località non casuale per la presenza, fin dall’ottavo secolo avanti Cristo, di un insediamento di Ebrei. Sono tante le sventure che il frammento della Bibbia ha dovuto superare. Nel seicento, in particolare, un incendio ne compromise quasi del tutto la leggibilità. Ma le ultime tecnologie hanno consentito di “leggere” il manoscritto senza sfogliarlo, operazione che lo avrebbe definitivamente distrutto, attraverso le rilevazioni 3D. Le varie frasi, composte solo da consonanti, riprendono esattamente il testo della Bibbia ebraica confermando l’autenticità della scoperta.