Era il 20 luglio del 2007 quando negli Stati Uniti, nello stato dell’Oklahoma, un fulmine si è sviluppato per una lunghezza di ben 321 chilometri, un vero e proprio record. E sono proprio i numeri ben al di sopra del normale ad essere oggetto della ricerca del World Meteorological Organization. Dati incredibili quelli pubblicati dagli esperti che hanno fatto un excursus sui più grandi fulmini, conosciuti e che hanno interessato varie aree del mondo. Ma se è l’estensione a caratterizzare il fulmine registrato negli Usa, nella Francia del sud un fulmine ha illuminato il cielo per ben 7,74 secondi superando di gran lunga la durata media di poco oltre i due secondi.
Ma non sono i numeri da record ad interessare gli scienziati. La ricerca degli esperti, infatti, si è concentrata sul sistema di monitoraggio di un fenomeno pericolosissimo. Le rilevazioni degli esperti, negli ultimi anni, hanno consentito di mostrare un evento molto più complesso di quanto si potesse ipotizzare. Lunghezze inimmaginabili sono percorse quotidianamente dai fulmini in varie parti del mondo; un fenomeno naturale che causa, ogni anno, numerosi decessi.