Il misterioso fenomeno del fiume rosso, nella città di Norilsk, è provocato dall’inquinamento della Norilsk Nickel. Una spiegazione che non rappresenta di certo una sorpresa e che era già stata ampiamente anticipata da alcuni giornali internazionali. Un colosso industriale di primo piano quello localizzato nell’area industriale di una delle città più inquinate della Siberia e primo produttore al mondo di palladio e nichel. Dei lavori di pulizia dell’impianto avrebbero prodotto delle acqua residue molto inquinate che sono fuoriuscite da una diga per le forti piogge di inizio settembre. Grandi quantità di liquido di colore rosso si è così riversato nel fiume diventato, dopo poche ore, purpureo.
Sconcertante la reazione della compagnia che ha negato, per un lungo periodo, qualsiasi responsabilità nonostante le prove schiaccianti. La pressione sempre maggiore delle autorità nazionali, delle associazioni ambientaliste e dei mezzi di informazione internazionale hanno, però, fatto cedere i vertici dell’azienda che hanno confessato di essere stati gli artefici involontari del fiume rosso. Un fenomeno che peggiora ulteriormente le condizioni ambientali dell’area provata da decenni di industrializzazione senza regole. Non è affatto inusuale, secondo i racconti degli abitanti del posto, vedere la natura tingersi periodicamente dei colori più disparati ed improbabili: dal rosso all’arancione fino al blu elettrico. Il tutto si traduce in un’aspettativa di vita inferiore di dieci anni rispetto alla media nazionale.