L’estrazione del carbone dal sottosuolo, di una vasta area della Cina, sta portando ad una vera e propria catastrofe umanitaria ed ambientale. È la provincia storica dello Shanxi, nel nord del paese, a subire i danni maggiori. Crolli del terreno ed improvvise voragini stanno mettendo a repentaglio la vita di migliaia di persone. Attualmente l’estrazione del carbone dal sottosuolo è agli sgoccioli e quasi tutte le miniere sono, infatti, quasi del tutto inutilizzate. Ma le voragini ed i crolli, causati dalla mancanza del terreno in profondità, non si contano in una zona ampia ben 13,2 chilometri quadrati.
Un’area densamente abitata con 23 villaggi ed una popolazione complessiva di diverse centinaia di migliaia di persone. È la città di Helin a vivere nelle condizioni peggiori con un rischio di crollo perenne. La soluzione proposta, intanto, dalle autorità della Repubblica Popolare è una: l’evacuazione. Un esodo biblico si profila nell’area con 655mila persone che dovranno abbandonare per sempre le loro case. Un’operazione che costerà alle casse dello stato 15.8 miliardi di yuan equivalente a 2,37 miliardi di dollari.